☀ OSTEOPRAT ITALIA / approccio Cranio-Fasciale / Concept/ Teoriche/ Il Protocolo/ Pratici/ Tariffe/Contatti e Iscrizioni/ Insegnante
// CONCETTO
Dalla sua origine (filogenesi), ed ad ogni tappa della sua costruzione (ontogenesi), l'Uomo, per favorire al meglio il suo equilibrio interno (omeostasi), organizza in modo coerente (ed inconscio) la sua struttura cranio-fasciale, in risposta a quest'eredità e a questo vissuto.
Ne impregna dunque la memoria nei suoi tessuti, memoria sia emozionale che traumatica (memoria cellulare), e la esprime tramite la sua organizzazione architetturale, che si manifesta come una vera “impronta„ visibile, concreta, in una dinamica fluida, un movimento interno invisibile, in continuo cambiamento.
Con l'ascolto dei tessuti avremo accesso a questa memoria:
• percezione dello “stato” e della “relazione” degli elementi architetturali fondamentali tra di loro (triangoli e sfere);
• ascolto dell'equilibrio e della dinamica fluida dell'individuo (MRP).
La base occipitale ed il sacro ci danno accesso all'organizzazione globale dell'individuo poiché:
• sono un bivio tra i sistemi membranosi superficiali e profondi.
• E, come vero “hard disk„ sono il punto di partenza e d'arrivo dell'organizzazione strutturale della persona (nella sua relazione col mondo, con la sua storia, per la sua omeostasi).
L'adattamento cranio-fasciale realizzato dall'Uomo ad un certo momento, è sempre la migliore soluzione che abbia trovato per conservare quest'omeostasi (inconscio corporeo), e ciò, a qualunque costo in termini di comodità.
L'ascolto di questa coerenza strutturale ci permetterà di proporre una nuova organizzazione, una soluzione migliore, che permetterà a questa struttura di trovare un equilibrio meno costoso.
È dunque possibile
• comprendere la coerenza dell'organizzazione strutturale di un individuo;
• avere accesso alla zona adattattiva più remota;
• datare quest'adattamento;
• dargli un senso;
• proporre una nuova organizzazione.
Cioè, NON eliminare il sintomo, ma piuttosto fare in modo che non abbia più un senso di esistere.
Allora,
avendo trovato la libertà grazie alla scelta di nuovi equilibri possibili,
l'Uomo potrà riavere accesso al suo potenziale di verticalizzazione,
dare un senso al suo sintomo e non esserne più vittima,
e, se lo vuole, cambiare il suo sguardo sul suo mondo.